mercoledì 21 novembre 2012

Premio Alberto Manzi a Margherita Hack

Non tutti ricorderanno Alberto Manzi, era un maestro elementare, assai telegenico, con una certa qual disinvoltura, che insegnava la lingua italiana a un popolo in evoluzione, che diventava "italiano", lo faceva attraverso  la televisione, uniformando l'espressione, abbandonando il dialetto.La sua trasmissione s'intitolava "Non è mai troppo tardi". Era vera e propria opera di alfabetizzazione. Io stessa seguivo le trasmissioni, da bambina. Alberto Manzi aiutava le persone a uscire dall'analfabetismo, un misero popolo a istruirsi. Offriva una strumentalità di base attraverso un apparecchio di comunicazione, il televisore, giunto nelle case grazie al benessere, che aveva tuttavia necessità di essere raffinato, elevato.
Bene,quest'anno il Premio Manzi è stato assegnata a Margherita Hack.
    Ora, senza togliere nulla all'astrofisica, di cui apprezzo la schiettezza e i meriti nel suo contesto, ritengo che un premio intitolato a un MAESTRO ELEMENTARE, debba essere assegnato a un MAESTRO ELEMENTARE.
Se Alberto Manzi praticò anche e soprattutto in televisione, ma non solo,finito il lungo ciclo di trasmissioni, tornò all'insegnamento, dal quale fu sospeso per aver scritto sulle schede di valutazione, alle quali preferiva le pagelle : quel che può fa, quel che non può non fa..." ( e ora siamo tornati, come lui auspicava, alle pagelle), tanti maestri elementari hanno alfabetizzato un popolo e ancora continuano a farlo.
Un tempo iniziavano la carriera in scuolette di montagna, in paesini isolati dal mondo in cui erano costretti ad abitare. Scuole riscaldate da una stufa a legna e carbone ( e gli scolari contribuivano, ognuno con il suo ciocco o il suo sacco). Terminavano la carriera in città.Dopo 40 anni. Insegnavano a superare il dialetto, integravano alunni con diverse esperienze, differenti per ceto, dialetto e provenienza. I maestri hanno fatto gli Italiani, specie quelli del nord ovest, che insegnavano ai conterranei l'uso del passato remoto ( inusuale), ai Sardi a non raddoppiare a caso, ai Veneti a non tralasciare le doppie, ai meridionali ad affiancare la lingua italiana al proprio dialetto.Ora, fanno identica cosa con immigrati di ogni provenienza, in una Babele di culture, uniformando. C'è chi in classe ha tutte le realtà possibili.
    Quando chiusero inoltre le Scuole Speciali e furono sciolte le classi differenziali, l'utenza portatrice di handicap e caratteriale si riversò nelle classi cosiddette normali. Agli insegnanti il duro lavoro di accogliere, uniformare nella diversità, offrire strumentalità di base utile a vivere, ricevendo bambinetti appena in grado di scrivere il loro nome, licenziando bambini in classe quinta capaci di calcolare il volume del parallelepipedo.
Insegnanti che ,oltre al loro lavoro, sono: psicologi, sociologi, assistenti sociali, baby sitter, infermieri, confidenti.

Un premio alla memoria di un maestro elementare si dà a un maestro elementare, che perpetua l'opera d'alfabetizzazione.

Se fossi la signora Hack, lo rifiuterei, chiedendo che venga assegnato a chi ha condiviso la professione di Alberto Manzi,con tutta la sua pazienza, fatica psicofisica, abnegazione e capacità di rendere semplice ciò che semplice non è.

Buona parte di ciò che sappiamo, lo abbiamo appreso alle elementari.
Un palestra per l'apprendimento e i parametri di socializzazione.

Mi spiace per la Signora Hack, ma NON è un premio per lei,lo restituisca.Non è mai troppo tardi per assegnarlo ad altri...














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