lunedì 25 giugno 2012

E si continua ad aspettare...

Ancora preme.
Preme che un'emozione sia subito condivisa, che a qualcuno sia subito descritto un paesaggio, una vetrina, un  dolore, una goccia di bellezza. E che ci sia risposta sulla stessa lunghezza d'onda. Che ci siano minuti mormorii sulla tua bellezza o ciò che ne rimane e ancor più su ciò che è divenuta,con la rotondità sapiente dell'intelletto.Preme aver risposte alle domande che non si fanno e pensieri occupati dalla prima luce del mattino al germe della notte.A voi i mq, i figli, le cose che si raccontano agli amici, i parenti, le meschinità che vi mantengono. Schiavi di abitudini da mezza cartuccia.A me quel giorno davanti a un ascensore ( primo passo verso il ritorno) o la luce feroce di un tardo pomeriggio d'estate e un monumento che si staglia dietro una rete.Attimi fragorosi di felicità o imbarazzo. Io che sono bambola,ma me ne dispiace, frutto della tua sofferenza, dopo un pomeriggio intero a sms per dirti che sono sulle tue tracce e mi raggiungi. Io che invece un tempo mi baloccavo inutilmente con le tovaglie, non pensando di essere un albergo ma casa. Allora?Allora vanità.A chi piace l'intimo azzurro, ecco l'azzurro, reiterato fino a reincontrarci, se lo faremo. E tutto per castelli in aria.Ma in quel castello abiteremo, mio Principe.Prima o poi.



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