martedì 20 novembre 2012

Luoghi del cuore

La Signorina pensa che quando amiamo qualcosa, la vogliamo condividere con qualcuno che amiamo.Che sia il divano, la pietanza preferita, un ristorante, un luogo ameno, la  casa, la vita.

Lasciando perdere cose importanti come un divano, passiamo immediatamente al luogo.Oh, ci sono posti che hanno contribuito alla nostra formazione sentimentale, che hanno riempito i nostri occhi di bellezza, consolato le nostre membra, scaldato al loro tepore, rinfrescato con i loro venti...Questi luoghi hanno raccolto ricordi, confidenze, stupore, malumori, dispiacere ma anche gioia, rinascita, serenità, bellezza ritrovata. Luoghi che sono nutrimento estetico e sentimentale.










Scorci gradevoli,angoli da respirare a pieni polmoni,vedute mozzafiato che danno un colpo di spugna ai pensieri negativi. Posti che vivificano, sono la tua storia, ti scorrono nelle vene, hanno il potere di farti considerare la vita BELLA ogni volta che ti è venuto il dubbio che fosse l'opposto.
Ebbene, li frequenti da così tanto tempo che sono CASA,perché ne  conosci ogni angolo e nel contempo non la sono.Sono l'ALTROVE, ma è un altrove conosciuto e fidato, che sai che ha il potere di ritemprarti, di lenire ogni pena, di rinvigorire e di sciogliere qualsiasi tensione.
Non è casa, è rifugio. 



Se lo si condivide, si grava di un ricordo in più,ma la quantità dell'andare e stare di quelle persone si tinge appena. La prepotenza di certa intima bellezza supera qualsiasi passaggio o tutti li comprende. Ami quel posto, quel posto a modo suo ha amato te.
E' il caso di Nervi, in Liguria, per me.
Passeggiata monumentale sulla scogliera da porto a porto. 
Una manciata di minuti da Brignole.
Cambiato e e nel contempo immutato nei suoi fondamentali.




Sorridere ai ragazzi che ti mostrano con orgoglio il loro piccolo locale, quando tu lo conosci da vent'anni e ti alzi e vai in bagno senza chiedere dove sia, hai conosciuto almeno altre tre gestioni, prima di quella. Ogni cambiamento, una stretta al cuore.







La vecchia gelateria, che serviva granite alla panna, grazie all'abilità del suo gestore, e mostrava con orgoglio un pappagallo, che mangiava un minicono gelato, ora è orba del suo pennuto, il padrone è malato, dietro al bancone una signora sempre bella, con gli occhi color del mare, ma quanta sofferenza infligge la vita. Non parlo della  mia, in vent'anni...
Ma siamo ancora qui e il posto sarà ancora là.Anche dopo di noi ( posso dire...purtroppo?)

L'eternità,che pure non è certa, ha una sua rassicurante bellezza.
Allora che importa, se a volte l'hai offerto, come uno spaccato di te, una finestra sulle emozioni fortissime che ti dà quel luogo dove ogni sguardo intorno è un dipinto...resta tuo.Non ti sorprenderesti neppure se l'ospite ti dicesse che non ha percepito che tu e quel posto respiravate all'unisono. 
Se mostri la Luna, più di uno stolto guarda il dito.
Manco s'accorge che la felicità t'ha trasfigurato il viso.


Ci sono infine posti da emozione che non vedi l'ora di condividere, come aver trovato un tesoro e mostrarlo a qualcuno, con l'impazienza di chi pensa che bellezza e felicità siano talmente dense da restarne avvolti,come in un massaggio. Sono olio, crema per il corpo, se ne uscirà caldi, morbidi, setificati, stretti dal medesimo incanto, ma scopri che la poesia che hai inseguito era in una lingua sconosciuta a chi l'hai recitata. Nei suoi occhi, il buio.
Non ha capito, non ha visto, non ha condiviso NIENTE.



Il rischio è che il buio passi di sguardo in sguardo e un luogo, immaginato, scovato, visitato, amato con euforia, si svuoti di significato, vi si spenga la luce di ogni possibile bellezza e resti come un finale di sangue in un cartone animato.
Insomma: i luoghi condivisi con chi non li ha sognati come te sono come il film di Bambi. Da vedere una volta e mai più.

Non parliamo dei luoghi dove la morte ti ha portato via i soggetti...se non hanno altre associazioni, muoiono anch'essi. Li vivrai con mestizia, rivisitandoli.

Per questo è necessario, se s'individua un luogo che piace e non è sufficientemente *nostro* da non diventare per noi meta solita,TENERLO SOLTANTO PER NOI. Non portarci NESSUNO.

Nessuno che un giorno possa morire, dileguarsi, svanire, cadere in disgrazia. Nessuno da associare a un percorso, un paesaggio. Ci dev'essere un posto dove il ricordo sia:

IO E IL LUOGO


Se arrivo qui, mi ricordo DI ME.
Non vi dico neppure il nome.













In questo modo, conserverà emozioni pure, le tue foto in quel posto saranno scattate da te o da chi non fa parte continuativa della tua vita.Persone poco importanti.

Non avrà in nessun modo alcuna connotazione legata a fatti se non estemporanei o dipendenti dallo stato concreto o dallo stato d'animo contingente.

Sarà una mostra vivente, quadri che sfilano, momenti di vita di una neutralità integrale.



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