martedì 1 maggio 2012

Primo Maggio, su coraggio!

Quand'ero bambina, il primo maggio in casa era una delle rarissime pause sul lavoro. Mio padre lavorava anche 12 ore.Mia madre finito fuori,riprendeva in casa...Mio nonno materno indossava all'occhiello un garofano rosso.L'altro invece, più deluso, fumava e tossiva.Ma era festa, era davvero festa. Il lavoro non era vissuto come un obbligo ma come un modo d'affrancarsi dalla miseria.La vita stessa non era percepita come un diritto, era a metà tra la condanna e il merito.Stavo tra un'umanità che sembrava ancora fresca dalla cacciata dal Paradiso terrestre, come accade forse soltanto dopo una guerra. Come si vive quando ci sono speranze e umiltà.


Nessun commento:

Posta un commento