lunedì 31 dicembre 2012

addio, Rita!

Ci ha lasciato Rita Levi Montalcini.
Non dico che sia da compiangere, ha avuto una lunghissima vita piena. Un'esistenza in cui ha saputo trarre il meglio dalla sua intelligenza e dalle sue capacità,arrivando a notevoli traguardi e lasciando questo mondo anziana, rispettata, ricca, saggia. Ho un suo libro: "L'asso nella manica a brandelli", scritto qualche anno fa ( ma la lucidità non l'ha mai abbandonata).Ebbene, nel raccontarsi dà qualche consiglio se vogliamo scontato ma sempre utile sulla modalità migliore per vivere:coltivare la curiosità a ogni età, non pensare d'essere arrivati e continuare a studiare, ricordarsi che tenacia e costanza sostengono il talento, che da solo è un bene nascosto agli occhi di  tutti. Insomma: la strada che indica è di lavoro e umiltà, ma non quella beghina, falsa, di chi finge di non valere, quella che spinge perennemente a studiare e sperimentare e che include anche compromessi, rinunce e sacrifici, ma che non ne fa un vessillo.Inoltre la neurobiologa afferma che il cervello non invecchia mai. I neuroni diminuiscono, ma i vecchi si ramificano e sono in grado di mantenere memoria e capacità attentive, creative, d'apprendimento.In lei, ma anche in Galilei, Picasso ed altri. 
La scienziata è vissuta 103 anni,in questi ultimi non le sono mancati gli insulti, rivolti dall'ala becera del Parlamento, quella per intenderci alla quale l'intelligenza e la determinazione femminili danno fastidio, perché sono l'emblema di un femminismo vissuto nei fatti, senza clamori ma opere concrete.
Ebbene: sono rimbalzati, perché la nostra era una donnina d'acciaio, coriacea ed acuta e ogni lancia si è trovata miseramente spuntata.
Non ha mostrato che la  sua intelligenza e le foto in gioventù la mostrano graziosa.
Non va compianta né rimpianta, è morta bene.
Va onorata e salutata come è dovuto a una grande personalità.






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