venerdì 7 dicembre 2012

Storie di gente (donne) a pezzi...

ad Alessandria...
Domani, 8 dicembre, alle ore 18.00, presso la Libreria  Mondadori di Via Trotti, si terrà un reading concerto dai racconti di
DANILO ARONA
ENZO MACRI'
ANGELO MARENZANA
ROSSANA MASSA

leggerà FULVIA MALDINI
suonerà RUDI BARGIONI

Saranno presenti l'editore EMANUELE DELMIGLIO e la scrittrice SIMONA CREMONINI, che è già in città per presentare un suo libro di racconti.
La raccolta di racconti, "Storie di gente a pezzi", è ispirata al mito dell'uomo ricostruito ed  è già stata presentata ufficialmente a Verona,nella notte di Halloween.
E' un percorso in tappe distinte tra mitologia e finzione, tra speranza e incubo.
In fondo, il Golem, il Mostro creato dalla mente o dalle mani dell'uomo che cos'è? Una proiezione. Grande, grosso, forte, energico ma lento e manovrabile è il simbolo della necessità di difesa personale, della protezione, della forza bruta al nostro servizio, incapace di valutazioni etiche, perché un essere spropositatamente forte, se dotato di capacità di discernimento, può ribellarsi al Creatore o Padrone, perché non ne condivide le istanze né la visione delle cose e della vita. Il timore è la ribellione. Il mostro che pensa. La Creatura che sfugge al Creatore e sotto sotto aleggia lo spirito del libero arbitrio. E se il Golem, in ultima analisi, fossimo noi? Carne e sangue al servizio fisico di un Demiurgo tutto spirito e intelletto che, animati di vita e volontà, abbiamo iniziato a muoverci per contro nostro e in modo del  tutto acefalo ?
L'uomo cibernetico è già fusione, potenziamento. Non c'è distacco tra Creatore e Creatura. Sono un tutt'uno e il prodotto è un uomo spesso consapevole. A ben guardare, è un uomo cibernetico anche Pistorious, o un qualsiasi portatore di pacemaker...
Ebbene, timore e gioia si fondono.
Superare l'uomo per tornare ad essere uomo ( ma la paura della diversità, la propria, resta).
Verso l'ibrido.
Il Golem consapevole.

Il mio racconto s'intitola "Non si può morire dentro", si rifà al romanzo "La fabbrica delle mogli" di Ira Levin, divenuto film con Nicole Kidman grazie a Frank Oz, "La donna perfetta". Naturalmente, in chiave umoristica. Sarcastica, direi. Non sono  riuscita a non ridere, ma non era scevro di satira neppure l'originale.







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