venerdì 21 dicembre 2012

Momenti d'amore

Ci sono momenti d'amore,di ritorno di fiamma per te, in cui ti senti giusta, in un luogo felice in un momento perfetto. E' successo oggi. Pausa pranzo di una giornata oggettivamente difficile,eppure c'era un sole che pareva una demo marzolina, tanto l'aria era frizzantina, carica di sole e di quel freddo pungente che ha sapore d'inverno.Come a dirti che è più mortifero l'autunno, che è  un killer. Uccide spietatamente e in modo seriale ogni traccia rigogliosa delle furenti estati. L'inverno indica la stasi. Il mio carattere ama la stasi.I lunghi periodi in cui ci si veste più o meno nello stesso modo,la rassicurante somiglianza, pur con punte estreme tra buon tempo e cattivo tempo.
Insomma,ero lì che aspettavo un toast, con un calice di rosso in mano e ammiravo, seduta in un bar accogliente e luminoso,il tronco levigatissimo di un albero ben temperato, che le stagioni hanno ammorbidito, che mi sono sentita bene, felice. Mi piaceva tutto di me, dalla punta dei capelli spettinati fino alla punta degli stivali, nelle varie tonalità di grigio, panna e nero e mi sentivo in pace, osservando il via vai del traffico.Armonia."Ravanavo" in un sacchetto, da cui toglievo cose piuttosto improponibili che mi facevano sorridere,ma erano indizi di Natale, nel gran gioco di alto gradimento e ancor più di valutazione sociale e mi rallegravano comunque, anche se sottolineavano che il mondo non perde occasione d'omaggiare soltanto chi gli renda, il resto è benevolenza, che presto sfuma, con lo svanire della nebbia che avvolge una frequentazione.Non è un momento né un periodo di particolari rallegramenti,di un anno incongruente, in cui ogni cosa è costata più sforzo di quanto meritasse e la tenacia è stata tangibile e non è che mi caratterizzi...Un anno di adesione entusiasta  a progetti che sembravano partite di briscola col morto, ma è stato come dire: ho corso e gareggiato, ma ero sola lungo il percorso e tanta lena era inutile.Non che gli altri non ci fossero, ma erano comparse e cappellai pazzi il cui comportamento sfugge alla logica.Oppure ne segue una molto personale, che oramai è la prassi. Una logica umorale.
Mi sono concessa persino un caffè con panna, in cui la morbidezza cola infine nell'amarezza ed è un bel connubio. Non c'è estrema dolcezza che non sia causata da una ferma, gustosa, razionale amarezza. Insieme, son perfette.Non si è stucchevoli, non si è dark.
D'altra parte, uno dei miei colori preferiti da indossare è il grigio. E' sobrio, ha innumerevoli sfumature calde e fredde, si sposa bene a tinte chiare, scure o pastello. Ama accostamenti arditi.
"Per essere la fine del mondo - mi son detta - è una giornata bellissima".
Di fatto ogni anno è la fine di un mondo.
C'è chi sale, c'è chi scende.
Chi si perde per strada non sempre è migliore di chi ti è restato.
Vivevo tutto ciò ben consapevole che certe magie è difficile ripeterle, ma la felicità difficilmente è fatta di cose eclatanti. La mia inoltre si consuma quasi mai nel rumore e di rado in compagnia.Ogni pensiero è un messaggio in bottiglia. Ci sarà chi capirà.
Forse.
Il mondo non è finito?
Ogni giorno muore un mondo di cose.
E' sempre la fine del mondo.



Non per nulla il Solstizio d'inverno era una grande festività. Il Grande Riposo superficiale. Il Gran Lavorio nascosto.La Sopportazione paziente. La Quiete prima della Tempesta e dopo la Falce autunnale.




Nessun commento:

Posta un commento