lunedì 13 agosto 2012

Gladiatori e criceti ( sulle Olimpiadi)

Berlino 1936. Gobbels convince Hitler che le Olimpiadi possano essere la dimostrazione che la razza ariana, l'allenamento militaresco 

( durissimo, vero sacrificio pervaso di guerresco spirito) nella Foresta Nera  possano essere utili alla "causa" e sancire la superiorità di un

 modello di pensiero.

Hitler 

costruisce uno dei più bei villaggi olimpici della storia. Roosevelt temporeggia, ma poi partecipa ( lo spirito olimpico...è lo spirito olimpico,

e poi nessuno vuole rinunciare all'esibizione dei suoi gladiatori). Dio ha un grande senso dell'umorismo,tuttavia.Butta tra i piedi di Hitler 

Owens, che è l'atleta più forte in assoluto ed è di colore. I giochi danno tuttavia ragione a Hitler, il medagliere tedesco è

 complessivamente 3 volte superiore a quello statunitense. Il Giappone fa sentire la sua forza. L'Italia già allora è brava a tirar calci a un

 pallone o a tirar di scherma. L'esibizione di potenza riesce. Gli USA daranno la biada a tutti i tre dell'Asse, appena possibile.Non sono mai

i Orazi e Curiazi a decidere i destini, ma il credo politico s'infiltra ovunque.Perché? Fisicità allenata e indottrinamento marciano spesso

 assieme.Entrambi piallano l'individualità nell'illusione opposta. Sembrano dimostrazioni di forza e potenza, sono invece l'equivalente

 dell'esibizione dei criceti su una ruota.






Nessun commento:

Posta un commento