mercoledì 11 luglio 2012

Facebook e frivolezze


Sì, ha ragione Massimo Virginio Tosi ( un amico di facebook), ognuno protesta per piccolezze: la multa, l'aria condizionata, Minosse,il cane del vicino che gli fa pipì sullo zerbino e l'estate, aggiungo io, è luogo deputato di frivolezze: la home si riempie di spiagge, cime, tramonti, prati in fiore, bellezze in costume, bambini che sguazzano.Tra un accidenti a Monti e l'altro. E , giustamente, dice: "oggi ne sono morti altri 58, il solito gommone" e ci sembra una cosa normale, è pazzesco.Ciò mentre io parlavo di abbronzatura selvaggia in donne bionde (troppo finte) e stivaletti portati in spiaggia dall'irriverente non sense della gioventù.
E' che per sopravvivere gli occhi selezionano. Arrivi  a un punto nella vita in cui cerchi indizi di sopravvivenza e metti la morte da parte, ne hai troppa addosso. 
Così che vedi e annoti qualcosa che narri la pena di stare al mondo o la fatica per farlo.
La coppia, ad esempio, madre anziana, quasi calva, figlio disabile, andati al mare partendo e tornando da Alessandria in treno con tutto. Lei con il borsone ( teli da bagno, pranzo...) e lui stringendo con due braccia un ombrellone.Sì, si sono regalati il "loro" mare.Erano stanchi ma sembravano contenti.
L'anziana che percorrre, col bastunén,la passeggiata passo  a passo e lo fa con il sorriso. Mostra sì e no pochi lembi di pelle al sole e ha il cappello che le ombreggia il viso, ma è contenta come le ragazze che le sfilano accanto a falcate in calzoncini.  Mi dà il coraggio di accettare le ingiurie dell'età.Forse. E' la sua estate, è il suo progresso ( chissà, poter camminare...dopo mesi di immobilità o a chiedersi se sarebbe passato un altro inverno).
Il bambino che vende cianfrusaglie e ha i piedi neri e lo sguardo scuro. Non ha fatto scelte, in vita sua, ma a te non serve nulla e hai i soldi contati nel borsellino.
Il mendicante che chiede e a ognuno leggi un disagio diverso: chi non sopporta, chi ci soffre, chi non può, chi s'incazza.
In realtà siamo arrivati tutti con il gommone, Massimo.
E nessuno è detto che ce la faccia.
Anni fa (tanti!) conobbi un ragazzo biondo - al mare - nei dintorni di Alassio, che prendeva la rincorsa con la sia Diane Buggy e andava a sbattere contro un muro. Era fatto di birra. Il rampollo di una famiglia bene molto nota. Invitò tutti i ragazzi della piazza, la sera dopo, nella sua villa in collina ( ma si vedeva il mare). Era una cosa megagalattica, tutta piastrellata di blu, con mobili in gran parte bianchi. Lasciò fare tutto: saccheggiare la dispensa, usare le camere da letto da pomicioni esperti e no. Ci provava, dal canto suo, con tutte. Una volta da soli, gli chiesi "perché?". Mi rispose che suo padre era in giro per l'Europa per lavoro e la madre negli Stati Uniti in vacanza con l'ultimo amante e lui avrebbe potuto trascorrere le vacanze come avesse voluto ma s'annoiava e si sentiva un pezzo di merda... Gli mancava un dente davanti e non aveva voglia di andare dal dentista. Mostrava quella finestra in bocca, come la sua sofferenza. Ho tutto, ma quel che vorrei non c'è. Aveva 18 anni e voglia di stare al mondo, zero.Sarebbe troppo facile dire che ha avuto tutto ed era uno sciocco. Forse ognuno ha avuto tutto il minimo che serve e poi lo ha speso come è stato capace e come la sua realtà gli ha imposto.E' che se assorbiamo tutto il dolore del mondo ( e io ci sarei portata..) ci vengono le stimmate come Padre Pio.E l'indignazione? Ci rende fragili ancor di più che annegare la fatica di vivere nella granita o affondare la faccia e la paura nell'anguria.
E chiedersi, in molti, come fare ad arrivare alla fine del mese.
Non c'è gioia senza la percezione del dolore individuale. Della società m'importa sempre meno.La salvi chi riesce, è già tanto se riesco a stringere le mani a una persona per volta.



1 commento:

  1. ti capisco
    la società però è inevitabile e se funziona è meglio per tutti
    ciao

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