martedì 3 luglio 2012

La famigghia

E riflettere che quello che molti definiscono "amore" non è che interesse economico. Un mutuo insieme, tra coniugi, un patrimonio costruito diligentemente insieme cristallo molato su piastrella, l'eredità dei suoceri da aspettare ( prima o poi, muoiono), i soldi dei genitori che foraggiano gli studi e il divertimento ( prima o poi lavorano, forse...), l'investimento per il futuro su qualcuno ( figli,nipoti di cui ci si prende cura, soldi dei parenti  scapoli e nubili che schiattano, benevolenza dei e tra  fratelli...). Ciò che il mondo chiama amore è il piccolo mondo di interessi pecuniari che s'è costruito.Non senza sacrifici. Sposando un cesso, a volte. Sopportando suoceri impossibili. Vivendo lotte assassine e fratricide per i mattoni ereditati. Gestendo appalti in famiglia. Dalla tinteggiatura del condominio alla politica.Vivendo rapporti di rivalità bestiale tra cognati, cugini, nipoti e parenti lontani.Spettegolando ai matrimoni, ai battesimi e ai funerali. Son cose, l'amore. Son cose...ci vuole un po' di rispetto. Son cose de panza, la famigghia.Si nutrono di tacchini ripieni e cappellacci di zucca, melanzane alla parmigiana e tanto, tanto affetto. Son cose IMUzionanti.
Mentre penso questo, mi si scottano le ginocchia che spuntano - unica parte del corpo che non ho sottratto all'ingiuria del sole -  dalla protezione dell'ombrellone. Confidavo nella carezza del vento, anche se non mi piace come mi spettina, violando la mia pettinatura , ma senza scompigliare un solo pensiero e, mentre me ne rendo conto, un'enorme pancia incinta mediterranea mi oscura un cielo che probabilmente non è il mio e mai lo sarà.


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