mercoledì 26 settembre 2012

Signorine, Marrazzi e Polverine.

Sarà dura. Globalmente e singolarmente dura, lo so.
Tutto concorre a dar fastidio. L'indipendenza non è vista di buon occhio. O fai parte della tribù o ti si dà contro, perché isolarti non ha funzionato. Non si può che pungolarti e tentare di farti rientrare nei ranghi, sapendo che proprio questo è ciò che  più ti dà insofferenza, più dell'eremo.La Signorina , che pensa ai fatti suoi,tuttavia se ne frega, finge di stare al gioco, in realtà non gliene importa nulla e fa melina, ma non s'adira neanche più.Guarda una tipa con le tette fuori, ma una qui e una là e pensa: sono rifatte, sembrano due boccini da biliardo e trama inoltre di tirar fuori una bella maglia della salute, lana & seta, che la stagione della pelle al vento è finita e si presenta come pelle d'oca, granulosa e stupita dai primi freddi. Le scollature possono palpitare soltanto sotto una sciarpa di lana, d'ora in poi. Così che la Signorina, per nulla bisognosa per certi rituali, di compagnia, gradita ma non necessaria o la vita sarebbe finita decenni e  decenni fa...piglia l'ombrello ( ma non piove) e nei suoi jeans e un impermeabilino...se ne va lesta verso il bar.
Il bar pasticceria che più le piace, quello che è il fiore all'occhiello della gratificazione, il bar pasticceria, che mostra una varietà di dolce e salato, che si può dir sontuosa. Dentro, tutto è caldo, color oro ed aragosta, uno stile molto classico, elegante ma semplice.Il luogo ideale per sedersi comoda, aprire il giornale, leggerlo per bene, sorseggiare un arneis come un gran lusso con un'alzatina di salatini sfiziosissimi e pensare che quella pace la ricarica, lenisce con finezza più di un male e predispone a una buona serata. Intorno, il silenzio, soltanto un po' di musica, raffinata, in sintonia con il locale, in sottofondo.La signorina pensa che, se se lo concedesse ogni giorno, sarebbe un'emozione sciupata. Bisogna farlo di tanto in tanto e cambiare ambiente, così che ognuno dia la sensazione di un vecchio amico discreto che t'abbraccia senza nulla chiedere.
Intanto tra sé e sé commenta il giornale, si dà botta e risposta, ripensa ai battibecchi intorno alle notizie,avuti intorno alla regione Lazio.Contro Polverini, una levata di scudi a ricordo della vittima Marrazzo, raggirato, a detta di lor signori, per un innocuo vizietto.
Ecco, la partigianeria di Partito, lo schiacciasassi indecente che passa sull'avversario e salva e innalza i "nostri", accantonando decoro e dignità. Mi rammento perché non ho più tessere. Detesto i militanti. Ho in odio la pletora corale di miracolati che lavorano per gli Enti Pubblici, nei Sindacati, nei Circoli e nei Quadrati attorno a quella o questa forza, che come le oche del Campidoglio starnazzano a favore dell'indifendibile di turno. Ieri, di Berlusconi, tirato come un Copridivano Bassetti, ritinto, rinfoltito e azzimato estimatore di puttane esteticamente perfette, secondo i volgarissimi luoghi comuni odierni.E giovani, pateticamente giovani a offrire le grazie a Nonno Pompetta, malato di paura di morire e di perdere tutto ciò che ha conquistato inclusa l'impunità.Una paura che azzera qualsiasi sentimento, perché si presume che un tempo,in cui era più presente  a se stesso, sia stato un uomo normale, con pulsioni e amori al posto giusto. Poi, si perde il decoro, si svacca, ma c'è tutto un contesto che lo tiene in piedi e accusa gli altri di essere dei moralisti.
Parimenti, qualcuno dice che Marrazzo è stato incastrato, in fondo aveva soltanto "un vizietto", dimenticando che si parlava anche di cocaina, che il trans con cui era è misteriosamente morto, che non si tratta d'innocenza, ma ancora una volta di perdita totale di dignità e senso del decoro.
Gli uni e gli altri in difesa dell'assurdo.
Una difesa "del privato" come se fosse specchiato, normale, ordinario e non è.
Il senso della  misura è oltrepassato a tal punto che ci si chiede se oramai etica e soldi non siano una cosa sola e l'unica che conti, dimenticando che un uomo è la somma di tutti i suoi gesti pubblici privati e la misura e la nobiltà d'animo non battono né vanno a battone, maschi o femmine che siano.
Tutti i peccati sono veniali, tranne se si parla di soldi.
L'unico peccato  rimasto si chiama spreco di soldi pubblici.
Il resto non solo si perdona, si rivendica come innocente.
L'unica forza trasversale che unisce i chierichetti di queste squallide chiese.
Il leader può anche cagare in mezzo al salotto di casa loro, basta che non tocchi i portafogli.Ma se lo facesse e allungasse il deca, santo, santo il signore, dio degli intrallazzi.Basta che sia "dei nostri".
La solita infamia.



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