lunedì 3 settembre 2012

Autostima



Mai vivere nell'insicurezza, nella paura, nell'incertezza provocate da altri. Bisogna credere soltanto in noi stessi.Avere paura di pericoli reali,coltivare dubbi che non vadano a minare certezze consolidate, ma che tengano semmai la porta aperta alle novità. Nessuno dev'essere minimamente messo nelle condizioni di poter attentare alla nostra autostima.Dipende soltanto dalla nostra consapevolezza.Troppe persone subiscono condizionamenti dagli altri e ne sono influenzabili.L'autostima deriva dalla concretezza, dalla conoscenza perfetta di sé : qualità, potenzialità, difetti e limiti.Nessuno ha alcun potere su di noi. Ha lance spuntate.





 Io non sono minimamente influenzabile per carattere. Sviluppo tuttavia dipendenza affettiva. Tendo a superare offese e disattenzione finché non viene meno il mio interesse per la persona, sono tenace in un modo formidabile e, sì...anche autolesionista, se è il caso. Sto male, ma a ciò che vogliono farmi fare o credere gli altri NON cedo MAI.Mi spezzo, ma non mi piego. Se ho una convinzione, su di me, le cose, le persone,neanche il padreterno mi fa cambiare. Sembro assertiva, sono soltanto paziente. Mi dispero, a volte, ma l'autostima resta di cemento armato.Ero già così a 6 anni.La penso, sotto sotto come il Marchese del Grillo: io so' io e voi non siete un cazzo. Vi posso anche concedere di essere Dio, ma finché lo decido io e non cambio religione o divento atea.


Non per superbia o presunzione, per necessità.





3 commenti:

  1. Essendo wildiana nel preoccuparmi di avere torto, soprattutto quando troppe persone mi danno ragione, non credo di deflettere da una 'misurata' autostima...;)
    Tuttavia, non mi sottraggo mai al dialogo. Mentre vedo invece farlo persone cui volevo bene. E pago ciò in termini di solitudine...

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    1. Molti dialoghi purtroppo sono fasulli. Uno dei due parla e l'altro ascolta. Uno parla e l'altro contraddice per dispetto. Uno parla e l'altro concorda per convenienza.Uno parla e l'altro finge di ascoltare.Uno è sincero e l'altro mente. Uno dice e l'altro non capisce niente.

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  2. Se il presunto dialogo ti lascia l'amaro in bocca, ti irrita, ti annoia, viene frainteso o costantemente contraddetto o peggio ti offende, Leira, meglio la solitudine. Parlare di cose concrete,quando è necessario. Ridurre il dialogo a domande e risposte utili.Abbiamo una vita sola e anche amara. Malattia, lutto, dolore oggettivo purtroppo non mancano, per cui dobbiamo allontanare chiunque ci faccia star male. Meglio il silenzio dell'ascolto di parole di cui si poteva fare a meno.

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