sabato 15 settembre 2012

Madame Bovary

Massimo Cavezzali disegna fumetti e vignette satiriche di grande spessore, pur con un segno lieve e modalità delicate e garbate.
Di tanto in tanto, su quel gran tritacarne che è facebook, pubblica recensioni al volo, come questa, che trovo sapida e interessante.



Madame Bovary

Il personaggio principale di questa opera è un corridoio buio. Chi l’attraversa è insignificante ai fini della comprensione dell’opera. E’ insignificante che l’attraversi Emma Bovary che va in su e in giù e in giù e in su per tutto il libro, con le sue insoddisfazioni, la sua sensualità, la sua ingenuità, i suoi due sogni e i suoi due adulteri che sono comunque meno di tre. E’ insignificante che l’attraversi il dottor Charles, devoto marito di Emma, un uomo piatto come un pavimento e con una candela dentro i pantaloni. Quando il corridoio buio tenta di dire a Emma che non ha sbagliato matrimonio ma ha sbagliato secolo, lei non ascolta. Emma, in attesa che accada qualcosa, continua ad andare su e giù, sempre meno eccitata sempre più selvatica. Il marito vorrebbe non sapere, o dimenticare di sapere caso mai sapesse. E poi e poi… e poi sarà come morire, perché ci saranno i debiti, ci sarà l’arsenico. Un modo di morire orribile può anche non essere abbastanza orribile. Non abbastanza eccezionale. Bisogna sgomitare anche per diventare eroina.


“Sarebbe bastato solo un minuto, un minuto di passione vera ” disse il corridoio buio. E quella frase gli sembrò troppo bella per sprecarla così.

Questa frase è troppo bella per non farla mia :-)
Un solo minuto, in tutto ciò che si fa, basterebbe. Quello iniziale, possibilmente, perché chi ben comincia è a metà dell'opera.





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